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Questo articolo fa parte di un panorama nel quale otto analisti da tutta Europa guardano a come lo strumento del referendum è usato (o a volte abusato) e come dà forma al dibattito pubblico.

Progettato per salvaguardare da un ritorno dell’autoritarismo, il quadro costituzionale italiano lascia poco spazio alla democrazia diretta – eppure i referendum non sono rari nel paese.

I referendum in Romania sono stati strumentalizzati da vari attori politici come strategie per aumentare la legittimità e la popolarità.

La Svizzera è spesso salutata come un modello di democrazia diretta. Ma questi processi potrebbero rivelarsi difficili da replicare altrove per molte ragioni.

I dibattiti nazionali che accompagnano i referendum a Malta sono fortemente modellati dal perdurante panorama politico bipartitico del paese.

L’esperienza mista del Regno Unito con i referendum riflette la varietà di situazioni in cui sono applicati – con conseguenze di vasta portata.

Jonathan Piron discute il contributo di Benoît Lechat al pensiero ecologico sulla democrazia.

Sofia Cherici traccia le radici dell’odio che permea il mondo online e offline per rafforzare le strutture di esclusione e mettere a tacere le voci delle donne e delle minoranze.

A Manfredonia, la città pugliese che apre al Gargano, la tragedia di colonizzazione culturale e industriale iniziata dal petrolchimico di proprietà dell’EniChem negli anni ‘70 ha segnato questa terra e i suoi abitanti.

Sei mesi dopo la presentazione del Patto sulla migrazione e l’asilo da parte della Commissione europea, i negoziati al Consiglio procedono a rilento, per gli stessi motivi che nel 2018 hanno portato al fallimento del precedente tentativo di riforma del sistema d’asilo.